sabato 18 settembre 2010

Per iniziare: farsi accettare

Salve a tutti,
Innanzitutto voglio giustificare il mio nickname... Temujin è il nome di Gengis Khan che in lingua mongola dovrebbe voler dire, più o meno, capo del grande oceano...insomma il grande capo mongolo...
Ho scelto questo nome in seguito alla lettura dei romanzi di CONN IGULDENN sul grande condottiero...
Devo dire che i suoi racconti mi hanno largamente "emozionato" e mi hanno fatto dubitare sulla bontà della vita occidentale...
Mi ha particolarmente stupito quando i Cinesi (allora chiamati Chin) volevano comprare la pace con doni e ricchezze e un mongolo spiega come questa cosa non ha senso...Perchè doveva accettare in dono ciò che poteva prendersi con la forza? Infatti per un mongolo contava solo ciò che poteva portarsi sul suo cavallo e null'altro al mondo.
Questo modo di pensare di un popolo sicuramente abituato a vivere di stenti e a massacrarsi quotidianamente è quasi estinto nel mondo di oggi, ma ci fa pensare che una volta gli uomini si accontentavano di molto meno, che non desideravano case, macchine e crociere ma semplicemente sopravvivere all'inverno.

Comunque sto divagando, vediamo di partire dall'inizio....
il 28 febbraio del 2010 sono uscito con una ragazza di cui già sapevo che aveva una bimba, in realtà per parlare di tutt'altro che una relazione, ma Cupido se ne frega delle nostre intenzioni ed è scattato l'amore...

Data la presenza della piccola abbiamo evitato di affrettarci, abbiamo pensato bene alle implicazioni che avrebbe portato tale relazione...ma nonostante dubbi e paure ci siamo buttati a capofitto in questa nuova "avventura".
Dopo che ci frequentavamo da circa un mese abbiamo deciso che era il momento per me e la bimba di incontrarci... devo ammettere che ero emozionato come uno scolaretto al suo primo giorno di scuola, anche perchè non ero per niente abituato a trattare con dei bambini così piccoli.... Comunque sia uscimmo "a tre" e mi dovetti scontrare contro un legame fortissimo mamma figlia, che male accettava intromissioni.
Ripensandoci sono proprio felice di due cose, innanzitutto che sia una bambina, meno "gelosa" della madre rispetto ad un maschietto, e che in secondo luogo fosse così piccola (13 mesi) e così abituata ad avere una famiglia "allargata" da riuscire ad accettare la mia presenza in un breve periodo.

Comunque i primi incontri furono un disastro...non ne voleva sapere di essere portata in braccio da me, non riusciva ancora a camminare ne a gattonare e difficilmente si staccava dalla madre...
Ho scoperto mio malgrado che, finchè sono così piccoli(e ad un anno e mezzo ancora è vero) non si può comprare la loro amicizia o il loro affetto con un regalo: non lo apprezzano ne si rendono conto di cosa sia un regalo... l'unico modo è cercare di farli abituare a voi gradualmente.
Per esempio la prima volta che li vedete non obbligateli a venirvi in braccio, non vogliate per forza farli ridere, entrate in punta di piedi nella loro vita e cercate di imporvici piano piano.

Non ricordo esattamente le tappe della mia conoscenza con la bimba, ma ricordo che piano piano ho cominciato a darle da mangiare io qualche volta, ho imparato a cucinarle, a cambiarle il pannolino; un bambino così piccolo apprezza chi soddisfa le sue esigenze primarie ed, in qualche modo, ci si affeziona.
Poi cominciate a fargli fare quelle cose che sta imparando a fare in quel momento, se sta imparando a camminare non stufatevi di darle la mano per aiutarla, se sta imparando a conoscere gli altri bimbi portatela al parco a giocare con loro.
Una volta che vi ha accettato portatela in giro solo con voi, davanti a tanti estranei sarete voi la sua figura di riferimento e questo contribuirà a farvi entrare nella sua ristretta cerchia di "familiari".

Devo ammettere che ci vuole tanta pazienza: resterete delusi quando dal vostro braccio si mette a piangere per passare a quello della madre o della nonna, morirete dentro quando piangerà senza freno finchè non lo restituirete alla madre: non lasciatevi scoraggiare: coi bambini ci vuole tempo.

Un'altra cosa che mi ha sicuramente aiutato nel diventare una persona importante per lei è addormentarla la sera: per la madre è una cosa a volte stressante e stancante: se la bimba è troppo stanca faticherà di più ad addormentarsi e se riuscirete a trasmetterle tranquillità cullandola vi si addormenterà in braccio, accettandovi definitivamente.

Per concludere: non bisogna avere fretta di farsi accettare, non fare terapie d'urto del genere di buttarla con voi piangente e sperando che prima o poi si abituerà; tuttavia non bisogna esagerare perchè non vi si butterà mai da sola in braccio....deve essere una via di mezzo e capire quando un pianto è disperato e che quindi è meglio che torni dalla madre, e quando un pianto è invece più "finto" e basta mostrarsi determinati per calmarla e raggiungere l'obiettivo più importante: farla stare sola con voi: raggiunto questo obiettivo il resto è praticamente in discesa.....

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